Venerdì 6 settembre: decima giornata

Venezia 76
LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA
Regia Franco Maresco
Interpreti Letizia Battaglia, Ciccio Mira / Italia / 105’

Maresco rivisita modalità opposte di ricordare le figure di Falcone e Borsellino a Pelermo seguendo due personaggi: l’anziana fotografa, impegnata in mille battaglie contro la mafia, Letizia Battaglia e l’impresario di neomelodici siciliani e organizzatore di concerti legali/illegali (a suo dire) Ciccio Mira. I confini tra documentario e mockumentary sono invisibili, all’insegna di un cinismo estremamente amaro, che paragona la retorica delle commemorazioni ufficiali che diluiscono e dilavano i valori che dovrebbero veicolare alla dissimulata ostilità di una serata di musica-spazzatura organizzata nel quartiere Zen. Negli anni in cui, nel silenzio, veniva appurata la trattativa Stato – Mafia, le consuete maschere di Maresco restituiscono il volto estremo e grottesco di una Sicilia utilizzata come metafora di una realtà istituzionale deformata di suo.

Venezia 76
WAITING FOR THE BARBARIANS
Regia Ciro Guerra
Interpreti Mark Rylance, Johnny Depp, Robert Pattinson, Gana Bayarsaikhan, Greta Scacchi / Italia / 104’

Il regista colombiano Ciro Guerra riscrive sullo schermo l’omonimo racconto del premio Nobel J. M. Coetzee trasponendolo da storia coloniale ad allegoria più generale: ogni totalitarismo funziona creando un nemico che non c’è (ma poi il nemico diviene concreto e pericoloso). Il racconto inizialmente è estremamente lento e rarefatto, quasi astratto. Le interpretazioni di Johnny Depp e Robert Pattison ben definiscono i profili inquietanti dei due ufficiali seminatori d’odio, mantenendone l’evidente status di “emblemi”. Mark Rylance è un magistrato in crisi, tornasole della riflessione dell’autore. Il finale, fortemente simbolico, rinvia alla contemporaneità. Un racconto evocativo, che fa ripensare al “Deserto dei Tartari”, non per le tematiche ma per la carica di metafora.

Venezia 76
GLORIA MUNDI
Regia Robert Guédiguian
Interpreti Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Anaïs Demoustier, Robinson Stévenin, Lola Naymark / Francia, Italia / 107’

A Marsiglia una famiglia che vive le fragilità dei nostri tempi si ritrova a fronteggiare un momento di crisi profonda, innescato dalla nascita di una bambina, la “Gloria” del titolo, appunto, e dal rientro nel nucleo familiare di Daniel, suo nonno, uscito dal carcere dopo aver scontato 20 anni per omicidio. Ogni membro della famiglia deve combattere per il proprio posto di lavoro, anche andando contro gli ideali di solidarietà economica e sociale necessari nei momenti di lotta sindacale…
In linea con lo stile della cinematografia francese, il film comprende relazioni, intrecci e difficoltà esistenziali scavate in profondità; la visione che ne emerge è particolarmente cupa e crudele, poiché emerge la povertà delle relazioni che non sono sincere e non hanno consistenza, oltre alla mancanza di stima, fiducia e rispetto. La crescente drammaticità è sottolineata dalla scelta della musica sacra tematica che segue i personaggi lungo tutto il film. In Marsiglia, come afferma il regista, si rispecchia la Francia raccontata nel pieno dell’attuale crisi occupazionale, che ricade soprattutto sui più giovani e sulle fasce più marginali della popolazione. Molto espressiva la recitazione di Ariane Ascaride.

Venezia 76
A HERDADE
Regia Tiago Guedes
Interpreti Albano Jerónimo, Sandra Faleiro, Miguel Borges, Ana Vilela da Costa, João Vicente, João Pedro Mamede / Portogallo, Francia / 166’

Nel film si racconta la storia di Joao, un potente proprietario terriero portoghese. Costui si comporta come un vero e proprio padre/padrone nei confronti dei suoi contadini, facendoli lavorare duramente, ma difendendoli dalle ultime convulsioni del regime di Caetano. In seguito Joao si troverà a contrastare prima la rapacità del nuovo governo socialista e in seguito delle banche, ma si occupa poco della moglie e dei figli per difendere e mantenere il suo “regno verde”. La storia si dipana per oltre tre ore, suggerendo i passaggi cruciali della recente storia portoghese che si riverbera nella vita del protagonista e della sua immensa tenuta, con uno stile magniloquente e visivamente curato.

Orizzonti
HAVA, MARYAM, AYESHA
di SAHRAA KARIMI
con Arezoo Ariapoor, Fereshta Afshar, Hasiba Ebrahimi / Afghanistan / 86’

Nel film si narra la storia di tre donne: una giovane sposa in attesa del suo primo bambino; una giornalista che sta cercando di separarsi dal marito fedifrago ed infine una ragazza che accetta di sposare un cugino.
La regista Sahraa Karimi ha lavorato a lungo intervistando molte donne per costruire tre personaggi genuini e credibili che esemplificano le condizioni di vita delle donne afghane. Il film scorre semplice e netto (da segnalare alcune transizioni stilisticamente eleganti tra le vicende) e solo alla fine si scopre cosa lega queste donne, apparentemente così distanti per età e condizioni sociali, unite dal loro essere femmine in un mondo misogino e maschilista. Un contesto in cui anche la tecnologia (i telefoni cellulari) diviene strumento di oppressione.

Fuori concorso
IL PIANETA IN MARE
Regia Andrea Segre
Italia / 93’

“Portare le persone lì dove non possono o non vogliono entrare: per questo nasce IL PIANETA IN MARE”. Così Andrea Segre interpreta il compito di un regista di documentari e porta il suo pubblico, questa volta, nel pianeta industriale di Marghera, ancora vitale a 100 anni dalla nascita. Con la sua macchina da presa capace di poesia anche in uno stabilimento petrolchimico dismesso, Segre riesce a documentare senza voce tecnica narrante, ma attraverso le voci vive di operai bengalesi, rumeni, africani, veneti, siciliani. Ne risulta una storia fatta di immagini che coprono un secolo, di racconti di lotte sindacali evocate dai luoghi ora deserti attraversati dai protagonisti di allora, di riprese di momenti di vita dell’ultima trattoria di Marghera dove la chiusa è affidata a Viola, l’ultima cuoca, che significativamente canta “E dimmi che non vuoi morire”…

Giornate degli Autori
LINGUA FRANCA
di Isabel Sandoval
Con Isabel Sandoval, Eamon Farren, Lynn Cohen, Lev Gorn, Ivory Aquino, PJ Boudousque / Stati Uniti, Filippine, 2019 / 90′

In questo film si racconta la difficile integrazione di Isabel, una giovane trans gender filippina che cerca di restare legalmente negli Stati Uniti ottenendo la green card. Per questo motivo prima si fida di un uomo che dovrebbe sposarla per denaro, poi si innamora del nipote instabile ed alcolista dell’anziana che assiste… Il film, opera terza e in parte autobiografica della regista trans gender Isabel Sandoval, tratta una tematica non semplice con toni sensibili e delicati, dimostrando anche buona padronanza dei mezzi espressivi.