NAJSREЌNIOT ČOVEK NA SVETOT (L’UOMO PIÙ FELICE DEL MONDO) di Teona Strugar Mitevska

Con Jelena Kordić Kuret, Adnan Omerović, Labina Mitevska, Ana Kostovska, Ksenija Marinković, Izudin Bajrović

Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina, Belgio, Croazia, Danimarca, Slovenia  (95’)

(Orizzonti)

Asja è una donna di 40 anni di Sarajevo che partecipando ad un evento di speed-date incontra Zoran, banchiere di 45 anni. Durante la giornata tra i due emerge un rapporto complicato legato ad un passato difficile e doloroso determinato dall’assedio di Sarajevo durante la guerra in Bosnia Erzegovina del 1992. Le immagini di macerie e di cantieri ricorrenti sin dall’incipit riflettono infatti l’atmosfera drammatica della distruzione lasciata dalla guerra in tutto il Paese e nei suoi abitanti.

La scelta registica di presentare i protagonisti di spalle e poi inquadrarli prevalentemente con primissimi piani e dettagli del proprio viso, aumenta la percezione nello spettatore che i personaggi mostrino sempre troppo o troppo poco di se stessi determinando così il principale andamento di tutto il film, fatto di scoppi e confidenze troppo profonde e intime o superficiali conversazioni che non portano a nulla.

La presenza, esplicitata più volte sia a livello visivo che sonoro, dell’acqua nei momenti cruciali di spannung emotiva crea nello spettatore un senso di continuo tormento irrisolto e costante. Significativi anche i continui rimandi ai riflessi su superfici riflettenti, indizi di una verità da comporre pezzo dopo pezzo.