THE BANSHEES OF INISHERIN di Martin McDonagh

Con Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan

Irlanda, Regno Unito, Usa (109’)

(Venezia ’79)

Primavera 1923. Padraic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson) sono amici di vecchia data e vivono su un’isola a poche miglia di mare di distanza dalla costa occidentale dell’Irlanda. Un giorno, improvvisamente, Colm decide di rompere i legami con Padraic, che non riesce a rassegnarsi ed accettare la decisione dell’ex amico. La determinazione di Colm è tale da indurlo a gesti estremi…

Il regista di “In Bruges” (2008) e “Tre manifesti ad Ebbing, Missouri” (2017), torna in concorso al lido. Laddove nel pluripremiato “Tre manifesti” il racconto procedeva grazie allo slancio dell’indignazione, qui il tema centrale e lo scorrere del tempo e ciò che ne definisce il senso in una vita. La morte, che segna il punto di approdo, obbliga a dare consistenza ad ogni singolo avvenimento: i pochi abitanti dell’isola sembrano così “affamati” di novità, in un luogo ove apparentemente non succede quasi nulla e la conclusione di una amicizia diviene causa di una catena di eventi.

Ottime le interpretazioni del duo Farrell-Gleeson (impreziosita anche dal lavoro attoriale di Kerry Condon nei panni di Siobhan, sorella di Padraic), in un’opera caratterizzata da una fotografia dai toni antichi e morbidi e da una colonna sonora che ritmicamente scandisce, evoca e descrive.
Un bel film in cui dramma ed ironia sono mixati con grande equilibrio.