DON’T WORRY DARLING di Olivia Wilde

Con Florence Pugh, Harry Styles, Chris Pine, Olivia Wilde, KiKi Layne, Gemma Chan

Usa  (122’)

(Fuori Concorso)

 

Alice vive insieme al suo compagno Jack nella città di Victory, in una comunità stile anni ’50 dove ogni cosa appare perfetta e impeccabile. Un giorno, però, questa realtà di facciata inizia ad incrinarsi e dopo alcuni episodi inquietanti Alice inizia a dubitare della sincerità di chi la circonda e dell’autenticità del posto in cui vive.

In questo suo secondo lungometraggio la regista Olivia Wilde (nel film anche interprete in un ruolo secondario) realizza una storia distopica narrata da un punto di vista tutto femminile e concentrata sulla tematica della difficile ricerca di una sana dinamica sociale e comunicativa, che comporti il raggiungimento della “felicità” per l’universo delle donne. Gli uomini, infatti, sono rappresentati da personaggi egoisti, falliti nella vita e autoritari negli atteggiamenti quanto poco equilibrati psicologicamente.

La fotografia restituisce in modo decisamente notevole il “locus amoenus” della città di Victory attraverso i toni del giallo arido e secco, tipici del deserto in mezzo al quale si trova.

La perfetta simmetria dell’immagine che caratterizza le inquadrature, si trasforma gradualmente in qualcosa di distorto, che trasmette allo spettatore il senso di soffocamento provato dalla protagonista.
Convincono le prove attoriali dei personaggi principali, tra i quali Harry Styles nei panni di Jack.

Non del tutto convincente, invece, la resa del finale, dal linguaggio un po’ troppo didascalico, che non mantiene la promessa della suspense creata all’inizio.