Giovedì 5 settembre: nona giornata

Venezia 76
BABYTEETH
Regia Shannon Murphy
Interpreti Eliza Scanlen, Toby Wallace, Emily Barclay, Eugene Gilfedder, Essie Davis, Ben Mendelsohn / Australia / 120’

Milla è una ragazzina di buona famiglia che incontra per caso Moses, un ragazzo difficile che vive per strada, spaccia e abusa di stupefacenti. Milla è molto malata e i suoi genitori reagiscono in maniera disperata al progressivo aggravarsi delle sue condizioni di salute arrivando al punto di accogliere in casa il randagio Moses, pur di assicurare alla figlia una qualche serenità. La vicenda viene narrata in modo piuttosto tradizionale, ma risultano buone le prove dei giovani attori,in particolare dell’interprete di Moses, in grado di trasmettere la grazia e lo sgomento di vivere un amore difficile.

Orizzonti
ATLANTIS
di Valentyn Vasyanovych
con Andriy Rymaruk, Liudmyla Bileka, Vasyl Antoniak / Ucraina / 106’

Una straniante inquadratura in plongée mostra in infrarosso la scena dell’uccisione e sepoltura di un uomo da parte di altri due, tutti in uniforme. La narrazione si apre così, in una Ucraina che, in un prossimo futuro, si trova nel pieno dell’ennesimo dopoguerra. Sergeij è un ex soldato in crisi post-traumatica seguito dalla macchina da presa, spesso da un punto di vista fisso e in campo medio/lungo, tra i relitti frammentati del Paese, tra morti, desolazione e vite che cercano disperatamente un futuro possibile. La regia non concede nulla allo spettatore, non lo aiuta, gli mostra autopsie particolareggiate e macerie; gli fa sentire i rumori assordanti del lavoro e della pioggia, senza offrire spiegazioni né consolazioni. Solo alcune sequenze finali sembrano aprirsi ad una cruda, ma possibile, sopravvivenza. Opera singolare e profonda, resa forse troppo ardua dalla dilatazione dei tempi narrativi.

Orizzonti
NEVIA
di Nunzia De Stefano
con Virginia Apicella, Pietra Montecorvino, Rosi Franzese, Pietro Ragusa, Franca Abategiovanni, Simone Borelli, Gianfranco Gallo / Italia / 86’

Un film particolarmente curato nella fotografia, che grazie a ben gestiti long takes, riesce ad inseguire la “bellezza”, anche nel più povero e sporco campo container di Ponticelli. Il plot narrativo tende talvolta al vecchio stereotipo secondo il quale “chi è povero sicuramente spaccia o comunque cade nelle reti della malavita”. Un colpo d’ala finale tuttavia sembra virare verso una possibilità di salvezza e di fuga da questo destino. Un tema musicale accompagna l’adolescente Nevia nei suoi percorsi quotidiani di sopravvivenza. Notevole l’interpretazione delle giovani attrice (Nevia e la sorellina Enza) che con la loro fisicità aderiscono ai rispettivi personaggi. Una storia semi autobiografica, forte nelle premesse, più debole nelle conclusioni.

Proiezioni speciali – fuori concorso
ZEROZEROZERO
Regia Stefano Sollima
Interpreti Andrea Riseborough, Dane DeHaan, Gabriel Byrne, Giuseppe De Domenico, Adriano Chiaramida / Italia / 117’

Ennesima nuova serie TV italo-statunitense presentata alla Mostra del Cinema. I primi due episodi diretti dallo stesso Sollima, produttore esecutivo e regista della fortunata “Gomorra”, ma anche di di “Suburra” (2015) e “A.C.A.B.” (2012). ZeroZeroZero si avvale di un cast internazionale e di location in Messico e negli States, oltre che in Calabria, e racconta una vicenda di malavita globale. Estremamente intriganti le strutture narrative, con frequenti rivisitazioni della stessa vicenda come punto di incontro di più sentieri e ritorni indietro nel tempo. Ottimo il ritmo, con il consueto limite delle serie che è proprio nella serialità che lavora sui luoghi comuni, senza approfondimenti. Un’operazione che coinvolge SKY, Canal+, Studio Canal TV. Tra i produttori esecutivi il regista argentino Pablo Trapero. Lo stesso Saviano, autore dell’omonimo romanzo, ha collaborato ad un lavoro che, esaltando lo spettacolo, risulta poco credibile sul versante della denuncia.