FAR EAST 22: Film quinto giorno

In competizione / Candidato al Gelso Bianco
MY SMALL LAND
di Emma Kawawada
con: Arashi Lina, Okudaira Daiken
(Giappone, 114′)

Sarya è un’adolescente curda che vive vicino Tokyo da quando aveva 5 anni: va a scuola, lavora part time e si prende cura della propria famiglia. Il film segue la vita della giovane, sconvolta a seguito del rifiuto della domanda di asilo del padre, ed è un duro racconto sulla ricerca della propria identità, nonché denuncia della condizione dei rifugiati in Giappone. La protagonista, poiché straniera, viene vista con occhio diverso dai propri coetanei giapponesi, gruppo in cui si identifica e da cui vorrebbe essere, ma allo stesso tempo rifiuta le tradizioni curde che le vengono imposte dal padre, che non sente sue. La contrapposizione tra spazi interni, in cui Sarya è costretta a seguire le regole imposte di volta in volta dalla società giapponese o dalla comunità curda, e spazi aperti immersi nella natura, in cui invece può esprimersi liberamente, accentua come la ragazza non sia veramente a proprio agio in nessuno degli ambienti “chiusi” che frequenta. Ne esce un personaggio lacerato e, infine, abbandonato a se stesso, situato in un paese la cui apparente accoglienza cela, in realtà, sentimenti di rifiuto o indifferenza. Prevalente l’uso di colori freddi nella fotografia accompagnati da un’atmosfera chiaroscurale, dove le ombre risultano più accentuate dei punti luce. La colonna sonora è caratterizzata, in momenti diversi, dalle melodie sia curde che giapponesi: la musica giapponese, extradiegetica, accompagna i personaggi giovani (Sarya e i suoi fratelli), mentre quella curda, intradiegetica, viene ascoltata dal padre della protagonista e dai suoi amici curdi. Il prodotto affronta tematiche giovanili interessanti e attuali, organizzando il racconto in maniera non scontata. Visione consigliata.