WHITE NOISE di Noah Baumbach

Con Adam Driver, Greta Gerwig, Don Cheadle, Raffey Cassidy, Sam Nivola, May Nivola, Jodie Turner-Smith, André L. Benjamin e Lars Eidinger, Usa  (136’)

(VENEZIA ’79)VENEZIA22

Jack Gladney (Adam Driver) professore universitario massimo esperto di nazismo e sua moglie Babette (Greta Gerwig) casalinga ossessionata dalla paura di morire; vivono sopprimendo la loro più grande paura e alienandosi all’interno di un classico supermercato americano, emblema del capitalismo imperante degli anni ’80, qui catalizzatore di soluzioni ai problemi quotidiani. Quando un evento catastrofico ribalta gli equilibri della famiglia (che nella fuga sarà guidata dai figli, più responsabili e risoluti dei genitori), ecco che riaffiorano vecchi scheletri nell’armadio.

Questo film è la trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di Don DeLillo ad opera di Noah Baumbach. Dopo “Marriage Story” il regista newyorkese conferma il sodalizio con Adam Driver inscenando anche in questo lungometraggio la storia di una famiglia.

La scelta di una macchina da presa in continuo movimento restituisce un senso di ansia e paura che pervade lo spettatore e lo accompagna per l’intera visione. I principali registri utilizzati sono drammatico e comico che si alternano e bilanciano con una cadenza regolare lungo tutto l’arco della storia.

Il montaggio in parallelo della scena dell’incidente ferroviario con il discorso in aula del protagonista, aiuta a creare collegamenti simbolici e d’impatto fino all’apice del climax della sequenza: picco di tensione e presagio di morte.

Grande lavoro anche sul sonoro ad opera del maestro Danny Elfman, il quale è riuscito a creare, mixando perfettamente i suoni, un costante e ossessivo rumore di fondo che accompagna i dialoghi e la vita familiare di Jack e Babette; è il cosiddetto “rumore bianco” (White Noise) da cui appunto il nome del film.