PRIMO GIORNO DI MOSTRA: Mercoledì 1 settembre 2021

Venezia 78
MADRES PARALLELAS
di Pedro Almodovar
Con: Penelope Cruz, Milena Smith, Israel Elejalde, Aitana Sanchez-Gijon, Rossy de Palma, Julieta Serrano (123′)

Una fotografa di moda e una giovane ragazza, entrambe single, si conoscono al momento di partorire. Il rischio di spoilerare è molto alto in questa gradevole e costruitissima ultima performance del noto pluripremiato regista spagnolo. Al di là del percorso parallelo cui allude il titolo, tanti simboli ed elementi narrativi ricorrono in questo racconto godibile su più livelli e che rivela, ancora una volta, quanto il tema della famiglia e delle radici sia ricorrente nella produzione di Almodovar. In questo caso specifico, in secondo piano (ma mica poi tanto), ancorché ben enunciato sin dalla prima sequenza, è ben decifrabile la riflessione su antenati e discendenti, sulle radici e sul passato drammatico e non del tutto risolto della Spagna. Non delude la cifra stilistica ben riconoscibile nella messa in scena volutamente ricercata e coloratissima e nell’utilizzo di un cast tutto al femminile nel quale spicca una inaspettatamente drammatica Penelope Cruz, qui affiancata dalla giovane Milena Smith (il quartetto multigenerazionale si completa con le notevoli prove di Israel Elejalde e Aitana Sanchez-Gijon). Notevoli e ben costruite alcune azzeccate transizioni narrative; le varie “esche” lanciate allo spettatore e le eleganti allusioni messe qua e là. Il finale, furbescamente, strappa l’applauso (ma non lo riveliamo). Decisamente un buon inizio di Mostra.

Giornate degli Autori
PIEDRA NOCHE
di Ivan Fund
Con: Maricel Alvares, Mara Vestelli, Alfredo Castro, Marcelo Sublotto, Jeremias Kuharo (87′)

In un luogo non ben definito, in riva al mare, i componenti di un nucleo familiare apparentemente sereno (madre, padre, figlio) sono ripresi nel loro quotidiano. L’equilibrio iniziale viene incrinato dalla scomparsa del figlio. Il regista argentino Ivan Fund, già apprezzato autore di cortometraggi, costruisce un film sull’elaborazione del lutto, sfruttando una narrazione che bordeggia fra realtà e incursione nel fantastico. L’acqua è un elemento ricorrente all’interno del film, la ritroviamo continuamente: causa, effetto ed elemento risolutivo della sublimazione del dramma. La fotografia sembra voler sottolineare ulteriormente una narrazione fredda, che non riesce a coinvolgere lo spettatore, che fa solo da testimone alle vicende narrate. Nonostante questo, il risultato finale convince nella sua scarna, quantunque studiata essenzialità. Il giudizio è positivo.

Orizzonti
LES PROMESSES
di Thomaas Kruithof
Con: Isabelle Huppert, Reda Kateb, Naidra Ayadi, Jean-Paul Bordes, Hervé Pierre (98′)

Matura sindaca di una municipalità parigina di periferia con un passato impegno a favore delle povertà e delle emarginazioni si fa prendere dall’ambizione politica in un momento di passaggio della sua carriera e del suo ruolo di madre. Il film dell’autodidatta Kruithof, presenta un personaggio in bilico fra integrità politica e promesse elettorali, fra ambizioni di successo e una realtà fatta di delusioni, in un contesto dove tradimento e doppiogioco procedono di pari passo con l’idea di ascesa sociale. La grande Isabelle Huppert incarna un personaggio quasi opaco che rivela inaspettate sfumature drammatiche, mentre la “spalla” Reda Kateb ruba quasi la scena e risulta la figura più interessante e risolutiva nell’economia del racconto. Interessante il disvelarsi continuo del personaggio femminile (dalle inquadrature iniziali, di spalle, in ombra, con drammatico commento sonoro; alla sua “evoluzione”, sempre “in luce”). Si nota, forse, un certo compiacimento del regista nel costruire dialoghi, situazioni e messe in scena, adottando un linguaggio volutamente cupo e frammentario, quasi alla ricerca di un’estetica che “fa tanto Mostra del Cinema”. Ad ogni modo il messaggio passa e non è di poco conto.