ALONE – SOLO di Jafar Najafi

Con Amir Mohammad, Razieh, Marzieh
Iran, 2022, (61′)

(Giornate degli autori)

Amir è un bambino iraniano pre-adolescente con una responsabilità importante: è rimasto l’unico maschio della sua famiglia e, in quanto tale, deve provvedere al benessere della madre e, soprattutto, preoccuparsi della sorte delle sorelle. Infatti, dopo la prematura morte della primogenita della famiglia, spetta a lui la scelta di dare in moglie al cognato una delle minori tra Razieh o Marzieh, entrambe bambine di 10 anni. Amir sfiderà da solo tutta la sua tribù, opponendosi ad un’antica tradizione di spose-bambine, pur di salvare le amate sorelle da un destino tanto crudo quanto prematuro; dopotutto “i tempi sono cambiati, ora una donna deve istruirsi per diventare qualcuno”.

Il documentario quasi etnografico, frutto di una ricerca e conoscenza approfondita di usi e tradizioni locali, riesce in modo ammirevole nel suo intento di indagare il tema dell’infanzia. La storia nel suo complesso risulta dolce e, al contempo, amara: c’è molta innocenza fanciullesca tra i tre giovanissimi protagonisti, sempre pronti a battibeccare tra loro e prendersi in giro, ma anche a difendersi e sostenersi, e c’è anche l’invadente e costante tentativo del mondo adulto di inserirsi a forza in quello dei bambini per dividerli e farli crescere prematuramente.

Ricorrente l’elemento sonoro del vento e immagini prevalentemente girate in diurno in ambienti agro-pastorali. Notevole e degno di nota il rapporto di grande naturalezza costruito prima di girare tra il regista e la famiglia di Amir, specialmente con i bambini: sempre pronti ad esprimersi con molta passione per farsi capire, senza paura di dire cose ‘scomode’.

Sicuramente un’opera importante.