BLUE JEAN di Georgia Oakley

Con Rosy McEwen, Kerrie Hayes, Lucy Halliday

UK (97′)

(Giornate degli Autori)

Ambientato nel Regno Unito all’epoca di Margaret Thatcher, Blue Jean racconta la storia di una giovane insegnante omosessuale in un periodo in cui vigeva una legge secondo cui gay, lesbiche e pedofili erano considerati “deviati” allo stesso modo (legge del 1988 rimasta in vigore fino al 2003). Lo spettatore segue le difficoltà della protagonista a conciliare la sua vita diurna da professoressa di educazione fisica e quella notturna passata tra locali gay. Tutto cambia quando incontra una studentessa.

La regia è di Georgia Oakley, qui al suo primo lungometraggio.
A livello tecnico, prevalgono le riprese a spalla, i colori sono freddi e il commento sonoro predilige pad ritmici; tutto contribuisce ad ingenerare nello spettatore un sentimento di oppressione. In questo senso si sottolinea ulteriormente l’immagine del pesciolino rosso nell’acquario di Jean continuamente minacciato dal gatto, proprio come lei si sente minacciata dalla società.

Nel corso del film si assiste ad un percorso crescita personale della protagonista, la quale si lascia andare sul finale ad un liberatorio pianto misto a risata mentre intravede dei cavalli correre su un prato; immagine allegorica di una ritrovata libertà.