ENEA di Pietro Castellitto

Con Pietro Castellitto, Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi

(Italia)

(117’)

(Venezia 80 Concorso)

Figlio della borghesia benestante romana, Enea vive tra esuberanze e decadenza morale, sognando, a modo suo, una vita in cui trovino posto l’amicizia e l’amore. Con l’amico Valentino, novello aviatore, entra in un grosso giro di spaccio che lo condurrà dalla fine della giovinezza all’inizio di una nuova “maturità”.
Prodotto da Lorenzo Mieli, Massimiliano Orfei e Luca Guadagnino, il secondo lungometraggio di Pietro Castellitto è un film ambizioso che punta a scuotere lo spettatore attraverso l’accumulo di elementi visivi e la mescolanza tra generi cinematografici che alternano toni drammatici, poetici e surreali, fino ad approdare al grottesco. Pietro Castellitto dimostra talento nella gestione di alcune buone scene d’azione, nella composizione delle inquadrature, nell’uso della musica e nei movimenti della macchina da presa, senza nascondere, però, una certa “piacioneria” che rischia spesso di cadere nell’autocompiacimento.
L’opera scivola, così, verso una facile retorica del “già visto”. Il lavoro appare acerbo e squilibrato: Enea vorrebbe tradurre le tante ombre del disagio giovanile presumendo che non ci siano alternative al non-sense, alla rabbia autodistruttiva e autoassolutoria, ma si accontenta, e forse non si accorge, di essere semplicemente snob.

Matteo Mazza