WU YUE XUE – SNOW IN MIDSUMMER di Chong Keat Aun

Con Wan Fang, Pearlly Chua, Rexen Cheng, Pauline Tan, Peter Yu, Alvin Wong

(Malaysia, Taiwan, Singapore)

(116′)

(Settimana della Critica)

Kuala Lumpur, 13 Maggio 1969. Mentre una compagnia di attori di strada dell’Opera Cinese mette in scena “Neve a Giugno” e al cinema teatro Majestic si proietta un famoso film, per le strade scoppia una rivolta conseguente al risultato delle elezioni e una famiglia viene divisa per sempre.
La madre e la figlia, che si trovano presso gli attori, sopravvivono al padre e al figlio maschio che, invece, sono al cinema, e dedicano la propria intera vita a cercare almeno la sepoltura dei loro cari, dopo che il nuovo governo ha represso nel sangue l’insurrezione e condannato all’oblio ogni testimonianza dell’accaduto.
Il pluripremiato sceneggiatore e regista malese, venuto lui stesso a conoscenza solo nel 2009 dell’Incidente (come le autorità hanno poi sempre definito il massacro), dichiara di avere a sua volta dedicato gran parte della propria carriera alla divulgazione della scoperta del Cimitero 513, in cui furono sepolte alla rinfusa in fosse comuni le vittime di quel 13 maggio.
Il film costruisce sapientemente una storia ben raccontata, seguendo i personaggi della famiglia lungo l’arco temporale corrispondente alla ricerca e allo svelamento, con la figlia Ah Eng evidente personificazione del regista stesso. I toni tragici sono ben richiamati dall’Opera Cinese, fotografata con nitidezza e nel rispetto dei ritmi teatrali; struggente la costruzione del sonoro, che rimanda rumori, suoni, voci, strumenti musicali di una tradizione millenaria in lotta con una politica cieca per sopravvivere, almeno nella memoria: e infatti proprio al Cimitero 513 Teatro e Vita si ricongiungeranno, per un ultimo, necessario, recupero.
Assolutamente da non perdere.

Nadia Ciambrignoni