PATAGONIA di Simone Bozzelli

Con Andrea Fuorto, Alexander Benigni, Augusto Mario Russi, Elettra Dallimore Mallaby

Italia, 2023

(112’)

Patagonia è il racconto dello sviluppo di una relazione tossica tra due ragazzi, Yuri e Agostino, che vivono insieme ai margini della società, sognando la libertà e un viaggio in Patagonia.
Il film, uscito il 14 settembre e presentato al Locarno film festival 2023, è il primo lungometraggio di Simone Bozzelli.
Ci troviamo sulle montagne abruzzesi, dove Yuri, un ragazzo alla vigilia dei suoi vent’anni, orfano dei genitori cresce con le zie, che lo trattano ancora come se fosse un bambino. Agostino, invece, vive da solo in un camper e rimedia qualche soldo come animatore per le feste dei bambini, tra cui quella del cugino di Yuri.
Quando si incontrano, Yuri rimane subito estremamente affascinato dalla vita “libera” condotta da Agostino (“Io voglio essere libero, anche di non lavorare, se non mi va”), molto diversa dalla sua e decide di seguirlo, partendo con lui alla ricerca di una nuova indipendenza. Ma già l’incipit del film contiene un indizio molto significativo: la prima inquadratura è il volto di Yuri racchiuso nel reticolo di una gabbia, anticipazione del racconto di una “prigionia”, antitetica alla libertà tanto ricercata.
Gli ambienti principali in cui si svolge la narrazione sono gli esterni di un campo occupato per i rave e l’interno del camper nel quale i due ragazzi vivono. Tutto sembra arido, secco e anche l’aria è piena di polvere: una realtà degradata, dove la tossicità della relazione personale si riflette nella tossicità dell’ambiente in cui i protagonisti vivono.
Prevalenti i loro primissimi piani, accompagnati da particolari e dettagli.
I colori virano sulle tonalità di giallo, con i capelli rossi di Agostino messi in risalto.
L’atmosfera è intrigante, ma dura e a tratti pesante, caratterizzata da alcune immagini forti, forse non adatte a tutti; emotivamente coinvolgente, ai limiti del disturbante, l’esplicitazione del rapporto tossico e della realtà dei rave e dei suoi abitanti, molto discussa ultimamente e di cui spesso si parla senza conoscerla a fondo.
Il climax drammatico della storia ci accompagna anche dopo la fine del film, con lo sguardo innocente di Yuri impresso nella memoria.
Notevole la prova artistica dei due attori protagonisti: Andrea Fuorto, nel ruolo di Yuri e Augusto Mario Russi, nel ruolo di Agostino.

Demian