THE CAINE MUTINY COURT-MARTIAL di William Friedkin

Con Kiefer Sutherland, Jason Clarke, Jake Lacy, Monica Raymund, Lance Reddick, Lewis Pullman, Elizabeth Anweis, Tom Riley

(USA)

(109’)

(Fuori Concorso)

A bordo della nave Caine della Marina militare americana si verifica un caso di ammutinamento: il capitano Queeg viene sollevato dall’incarico dal comandante in seconda Maryk perché giudicato instabile mentalmente. Sarà compito della corte marziale ascoltare i diretti interessati e i testimoni.
Il regista William Friedkin (L’esorcista – 1973, Cruising – 1980, Vivere e morire a Los Angeles – 1985, The Hunted – 2003, Killer Joe – 2011…) ha dichiarato di aver atteso a lungo per realizzare questa pellicola, originariamente scritta dal maestro Herman Wouk.
Friedkin, inoltre, specifica di aver preferito non realizzare un lungometraggio in cui vi sia un’evidente distinzione tra il giusto e lo sbagliato.
Una stanza, dei volti, delle voci. THE CAINE MUTINY COURT-MARTIAL cattura la nostra attenzione dal primo all’ultimo secondo, limitando la visione al solo e unico luogo dove vengono discussi i fatti. Spetta all’immaginazione di ognuno la ricostruzione dell’azione vera e propria.
A supporto di questa suggestiva scelta stilistica si notano l’assenza totale di accompagnamenti musicali extradiegetici e l’insistenza su movimenti di macchina particolarmente studiati.
Significativa l’insistenza sui dettagli dei gesti durante l’intervento del comandante Queeg e la scelta di decentrare iconicamente il personaggio mentalmente instabile per indiziarne inquietudine e ambiguità.
Coinvolgente grazie ad un ritmo sostenuto che moltiplica i climax, malgrado l’ambiente claustrofobico.
Dov’è il confine tra giustizia e ingiustizia? Tra verità e menzogna? Tra follia e lucidità?

Francesco Azzini
Gaia Falvo