SEM CORAÇÃO di Nara Normande, Tião

Con Maya de Vicq, Eduarda Samara, Alaysson Emanuel, Maeve Jinkings, Eules Assis, Kaique Brito, Erom Cordeiro, Ian Boechat

(Brasile, Francia, Italia)

(91’)

(Orizzonti)

Brasile, estate 1996. Per Tamara è l’ultima estate nel villaggio di pescatori assieme ai suoi coetanei con cui è cresciuta prima di trasferirsi al college. L’ansia per un allontanamento forse definitivo dai luoghi natii e l’incertezza del proprio futuro si sovrappongono alla fascinazione verso la strana ragazza del villaggio chiamata da tutti “Sem Coracao” (Senza Cuore)…
Sin dall’incipit, il mondo di “Sem Coracao” viene alonato da magiche risonanze, per estensione associabili allo spazio semiselvaggio del luogo e, probabilmente, anche all’infanzia che la protagonista si accinge a lasciarsi alle spalle con la scelta degli studi.
Tutti i giovanissimi del gruppo, del resto, sono di fronte ad un analogo passaggio, sulla soglia dell’età adulta e al contempo alle prese con i problemi di una identità, che spesso fa i conti con il trauma dell’abbandono: pochissimi nel film gli adulti significativi.
Risalta soprattutto il tema della scelta tra l’appartenenza ad un luogo, che per molti è anche prigione, e la possibilità di evolvere.
Purtroppo gli elementi simbolici e visivamente suggestivi restano un po’ sospesi, e il racconto vira verso schematismi troppo manichei e poco evocativi.

Fabio Sandroni